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Panificazione comunale
Piani attuativi comunali
Pianificazione di settore
Da tempo la pianificazione territoriale ha a che fare soprattutto con le trasformazioni della città esistente “su se stessa”. Da quando le grandi città hanno smesso di crescere ed espandersi ai ritmi forsennati che ne avevano sconvolto la millenaria struttura, l’urbanistica non si occupa più del “controllo della crescita” bensì di promuovere uno sviluppo che si vuole “sostenibile” e di sostenere le città nelle nuove sfide della competizione interurbana.

Lo studio, nel ricercare forme e processi di sviluppo sostenibile, si occupa dei diversi aspetti della progettazione urbanistica e territoriale con attenzione al rapporto tra pianificazione dello spazio e governo del territorio.

I nostri servizi

Predisposizione Varianti generali al PRGC

Predisposizione Varianti di livello comunale al PRGC

Pianificazione comunale

Lo strumento individuato alla scala comunale, per la pianificazione territoriale è il Piano Regolatore.
In Friuli Venezia Giulia le disposizioni legislative vigenti per la formazione del Piano regolatore generale comunale, fanno riferimento alla legge n.5 del 23 febbraio 2007, corredata da un regolamento attuativo di cui al D.P.Reg. 20 marzi 2008 n. 86. L’attuale disciplina normativa, stabilisce all’art.63 della LR 5/2007, le norme per la formazione degli strumenti urbanistici comunali, dettagliando sia i contenuti che le modalità procedurali.
L’impostazione dei Piano viene sostanzialmente prevista su due livelli:

  • il livello “strutturale” contiene gli obiettivi e le strategie che l’Amministrazione comunale intende perseguire con il Piano per la definizione degli interventi di attuazione, nonché di revisione o aggiornamento del piano medesimo. Tale componente definita “strategica”, contiene le azioni con efficacia a “lungo termine”, che, nel corso della vigenza del piano, potrebbero anche rimanere inattuate e non essere mai “calate” al livello operativo.
  • il livello operativo, costituito principalmente dalla zonizzazione di piano e dalle norme tecniche di attuazione, individua dettagliatamente, per l’intero territorio comunale, le zone urbanistiche, le aree destinate alla realizzazione delle infrastrutture, le aree per attrezzature collettive, gli ambienti da assoggettare a pianificazione attuativa, ed è conformativo della proprietà. Al livello operativo sono attribuiti gli aspetti gestionali della trasformazione e della conservazione del territorio.

Incarichi svolti e Work in progress

    • Incarico di collaborazione per la redazione della Variante n. 30 al Piano Regolatore Generale del Comune di Sesto al Reghena
    • Incarico di collaborazione per la redazione della Variante n. 7 al Piano Regolatore Generale del Comune di Varmo.
    • Incarico di collaborazione per la redazione della Variante n. 25 al Piano Regolatore Generale del Comune di Rivignano

Normativa

Legge regionale 21/2015 “Disposizioni in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento del consumo di suolo”

La legge regionale 25 settembre 2015 n.21 “Disposizioni in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento del consumo di suolo”, recentemente pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione, si inserisce nel percorso della complessiva riforma del governo del territorio con il fine di ridefinire le procedure formative e i contenuti delle varianti urbanistiche – inerenti i settori industriale, artigianale e commerciale – quale adempimento conseguente e necessario al raggiungimento del ‘consumo zero’ richiesto dall’Unione europea.

La legge, propone da un lato la semplificazione dei procedimenti in materia di pianificazione territoriale, circoscrivendo il contenuto delle varianti urbanistiche non sostanziali, d’ora in poi “di livello comunale” e, dall’altro, promuove lo sviluppo sostenibile del territorio attraverso il contenimento del consumo di suolo e il recupero delle aree industriali e commerciali non utilizzate.
Al capo II, attraverso gli articoli 3-4-5, vengono definite le “condizioni”, i “limiti soglia” e le “modalità operative” per la redazione delle varianti di livello comunale agli strumenti urbanistici dotati di rappresentazione schematica delle strategie di piano ovvero di piano struttura.
Parimenti all’art. 9 della Legge, viene disciplinata la formazione di varianti di livello comunale agli strumenti urbanistici per Comuni non dotati di rappresentazione schematica delle strategie di Piano.
Il capo III, che presenta diversi elementi di novità, ed integra in tal senso la legge regionale 5/2007 in materia di Pianificazione di zone produttive e commerciali.

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